ARONA - 21-01-2022 -- Rafforzare il brand “Lago Maggiore”, promozione per il turismo straniero e per i giovani, realizzare una card unica di distretto tra operatori valida per musei, cinema e shopping. Questi alcuni degli obiettivi di Imprese e Stakeholders del Distretto Urbano Diffuso del Lago Maggiore, che unisce i comuni di Arona, Dormelletto, Meina, Lesa, Belgirate e Stresa con lo scopo comune di portare il territorio distrettuale sul piano internazionale.
Obiettivi che emergono dall’indagine condotta nel mese di dicembre 2021 da EconLab Research Network attraverso un questionario sottoposto a 192 realtà distrettuali tra imprese (150) e Stakeholder (42). I risultati sono stati esposti dal prof. Alessandro Minello dell’Università Ca' Foscari di Venezia in una video-conferenza il 20 gennaio 2021 alla presenza di Maurizio Grifoni, presidente di Confcommercio Alto Piemonte.
L’ANALISI DEL CAMPIONE AZIENDALE
Quasi 200 questionari divisi per 150 aziende che per l’84,6% era proveniente dai settori del commercio (47,3%) e del turismo (37,3%). “Sono prevalentemente micro/piccole-imprese – dice il prof. Minello – con un numero medio di 7,6 addetti”.
Per quanto riguarda il fatturato, il 58,7% del campione intervistato ha un fatturato annuo inferiore ai 250 mila euro. Fatturato che nel 2020 è diminuito, in media, del 42,4% per il 70% delle attività.
Un cambiamento (positivo), invece, si è registrato nel 2021: oltre la metà delle attività ha dichiarato di aspettarsi un aumento del fatturato pari in media del 24,2%, mentre il 32% stima di aver fatto un fatturato stabile. Due anni con sbalzi di fatturato notevoli che non hanno però determinato un analogo sbalzo nella quantità di personale: lo studio ha infatti rilevato che nel biennio 2020-2021 il personale dipendente è rimasto invariato per oltre il 70% delle aziende campione. Per il 2022, circa il 40% del campione non è contrario a nuove assunzioni (il 21% è certo che assumerà).
L’ANALISI DEL CAMPIONE STAKEHOLDERS
In merito agli Stakeholders, il campione è suddiviso a metà tra soggetti pubblici e privati. In generale hanno potenziato la propria dotazione di strumenti digitali durante la pandemia. Nel processo di digitalizzazione si sono riscontrate difficoltà nell’adeguamento alle previsioni normative che sono spesso cambiate nel corso dei mesi. Da qui è nata la consapevolezza che c’è un concreto bisogno di acquisire competenze digitali.
IL PERCORSO COMUNE
Riguardo alle principali attrazioni presenti sul territorio, su cui fin ora si è basato il turismo distrettuale, imprese e istituzioni sono sulla stessa linea d’onda: nelle top 3 troviamo risorse ambientali; attività sportive; cultura ed eventi. Bocciati da entrambe i servizi e le infrastrutture del territorio dei comuni distrettuali (parcheggi, wi-fi, svago) ad eccezione dell’arredo urbano e della cura del verde pubblico.
Leggermente discordanti sul tema attrattività del territorio: se per entrambe è importante una comunicazione coordinata delle opportunità, per le imprese è fondamentale anche la visibilità e l’immagine del territorio, mentre per le istituzioni rilevante è anche la programmazione integrata dello sviluppo territoriale (54,8% contro il 35,3% delle imprese). Ma promuovere uno sviluppo non è possibile senza competenze: quelle con più bisogno di essere ampliate, secondo le risposte ai questionari, riguardano la promozione del prodotto turistico, la conoscenza delle lingue straniere, la sostenibilità ecologica delle attività.
IL FUTURO SECONDO AZIENDE E STAKEHOLDERS
A partire dal contesto odierno prevale, tra aziende e stakeholders, una visione positiva sul futuro del territorio (64,6%), solo una minima parte lo ritiene difficile (6,8%). Dati coerenti con quanto emerso per il fatturato e i dipendenti. Ciò è la prova di un sistema “resiliente”, cioè che ha resistito. “Un passo ulteriore che si potrebbe fare – sostiene Minello – è cercare di far transitare il sistema da “resiliente” ad “anti-fragile”, cioè resistente e capace di reagire a eventuali effetti negativi”. Trasformazione possibile apportando migliorie diffuse sul territorio, creando un ambiente di qualità.
A quale turismo puntare? Qui aziende e istituzioni sono divergenti. Per oltre il 72% delle imprese si dovrebbe puntare al settore enogastronomico, sostenuto solo dal 31% delle istituzioni che al primo posto mette il turismo ambientale e culturale (comunque largamente condiviso anche dalle imprese). Opinioni discordanti su cui si cercherà di trovare un equilibrio per procedere in sinergia verso il miglioramento territoriale. Punto che mette tutti d’accordo è il turismo sportivo ed escursionistico. Ottima posizione anche per quello alternativo, più lento e sostenibile.
Tra gli obiettivi per concretizzare l’ascesa al livello internazionale del lago Maggiore troviamo l’innovazione, la fidelizzazione della clientela seguito da qualificazione urbana, promozione e campagna di comunicazione. Obiettivi che comprendono, tra tutti, il potenziamento del brand “Lago Maggiore” e dei servizi di e-commerce e delivery, la promozione per il turismo straniero, la riqualificazione del territorio.
Il logo del Distretto è stato realizzato ed è stato già condiviso tra i Partner, sarà l’elemento che contraddistinguerà le iniziative e la comunicazione distrettuale. “Le tempistiche sono ristrette – dicono Grifoni e Minello – si procederà abbozzando il piano strategico”. (H.B)


