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STRESA - 26-03-2022 -- Tutti fuori: se ne parla a porte chiuse. Col voto favorevole di giunta e maggioranza (contrarie le minoranze di “Grande Stresa” e “Stresa e frazioni”) s’è tenuta senza pubblico la discussione del Consiglio comunale sull’accordo di transazione tra il Comune e l’impresa di pompe funebri che il 23 maggio dell'anno scorso recuperò le salme di 13 delle 14 vittime del disastro funiviario del Mottarone.

La seduta segreta, non anticipata nella convocazione dell’adunanza, è stata proposta dal sindaco Marcella Severino che, probabilmente, ha così voluto evitare ulteriori polemiche nell’affrontare un tema che molto ha fatto discutere per il tira-molla tra l’ente pubblico e la ditta, che ha coinvolto anche Procura e i carabinieri (sui quali inizialmente il Comune aveva "scaricato" la spesa), e Corte dei conti, interpellata per un parere.

Ufficialmente il dibattito “privato” è stato motivato da questioni di riservatezza. Secondo leggi e Statuto le sedute sono di norma pubbliche salvo i casi di legge o per motivi eccezionali: di ordine pubblico o nel caso in cui si richiedano “valutazioni tali da incidere sul diritto di riservatezza di persone o gruppi”. Sorprende tale decisione in questa vicenda, specie considerando le numerose dichiarazioni pubbliche e le interviste rilasciate sull’argomento nelle settimane precedenti, anche rispetto al contenzioso legale con l’impresa che il Comune ha negato, smentendo di aver respinto le richieste economiche, salvo poi votare in Consiglio una transazione.

Senza pubblico, il dibattito s’è svolto tra pochi intimi: consiglieri e funzionari, facendo calare il sipario -questo, sì, è l’aspetto positivo- su una vicenda imbarazzante per Stresa, che a 10 mesi dal disastro salderà entro 30 giorni circa 20.000 euro a un fornitore di servizi che quel giorno, svolgendo il proprio lavoro (ancorché chiamato dall’autorità giudiziaria, anche se la legge è chiara nel ricondurre la spesa alla municipalità), ha dato il proprio apporto alla gestione di una situazione critica e che, per farsi pagare, è dovuto ricorrere a un avvocato, rinunciando infine (come prevede la transazione) a farsi rimborsare le spese legali.

 


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