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cabinovia mottarone

VERBANIA - 18-09-2022 -- Un disastro evitabile. È questa, al di là dei tecnicismi e dele risposte ai quesiti posti dal giudice chiamato ad accertare la verità, la sintesi delle conclusioni alle quali sono arrivati i tre ingegneri nominati dal Tribunale di Verbania come consulenti nell’incidente probatorio del processo sul disastro del 23 maggio 2021, quando, nella caduta della cabina numero 3 della funivia del Mottarone, persero la vita 14 persona e una rimase ferita.

C’è voluto più di un anno (e quattro proroghe) per avere le conclusioni della perizia con la quale il collegio di ingegneri presieduto da Antonello De Luca e composto da Mario Bonfioli e Tomaso Trombetti, ha indagato sui motivi del disastro. Che, escludendo vizi progettuali o di realizzazione dell’impianto e delle sue componenti, i professionisti sono chiari nell’attribuire in prima battuta al disinserimento del freno d’emergenza. Senza gli ormai famigerati “forchettoni”, la cabina non sarebbe precipitata nel bosco del Mottarone ma, al pari della gemella numero 4, si sarebbe “aggrappata” alla fune portante, lasciando incolumi i 15 occupanti. Ciò non toglie -seconda conclusione degli esperti- che la rottura della fune traente, l’evento decisivo per il disastro, fosse prevedibile (per non dire annunciata) e che, se si fossero effettuati i prescritti controlli, si sarebbe potuta evitare.

Lo “strappo”, verificatosi in prossimità della testa fusa, in un punto non visibile in condizioni normali ma che si sarebbe dovuto controllare periodicamente, era solo una questione di tempo. Il 68% dei 114 fili d’acciaio di cui era composto il cavo, infatti, già prima del 23 maggio s’era spezzato -come dimostrano i segni di ossidazione, dovuti all’esposizione all’aria- lasciando al restante 32% il compito di reggere il peso della cabina in movimento.

La corposa relazione redatta dai periti è stata consegnata al gip Annalisa Palomba e alle parti, imputati e parenti delle vittime, che la discuteranno durante le tre udienze già calendarizzate nel mese di ottobre nella sala conferenze della Provincia, al Tecnoparco. È l’ultimo passo prima dell’avvio del processo vero e proprio.

 

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