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VERBANIA - 11-10-2022 -- Si trova in carcere a Pallanza, dove è stato trasferito dall’ospedale, il 31enne svizzero arrestato sabato sera al termine di un rocambolesco inseguimento sulla statale 33 del Lago Maggiore. Gabriel Girardet, cittadino svizzero originario di Montreux, nel Canton Vaud, oggi si presenterà davanti al gip Annalisa Palomba per la convalida dell’arresto eseguito per i reati di porto illegale d’arma da guerra, resistenza, minaccia aggravata e lesioni personali. Assistito d’ufficio dall’avvocato Silvia Varioletti, nel caso accettasse di rispondere potrebbe spiegare le ragioni alle basi del folle pomeriggio di cui è stato protagonista.

Nel pomeriggio è entrato nel Vco dal confine di Piaggio Valmara, a bordo di una Volkswagen Golf di sua proprietà ma con targhe risultate rubate. La sua presenza è stata notata solo nella prima serata, quando ha iniziato a correre a folle velocità, speronando altri veicoli e minacciando i passanti con un fucile da guerra. Al distributore di benzina di Arona situato all’altezza della Rocca è sceso dal veicolo a torso nudo e, imbracciando l’arma, fuori di sé -probabilmente sotto l’effetto di stupefacenti- ha minacciato gli altri clienti, che si sono dati alla fuga. Poi è risalito verso nord, lungo la statale 33, forse diretto di nuovo in Svizzera. Lungo il tragitto ha speronato volontariamente 15 auto, alcune delle quali provenienti dall’opposto senso di marcia. Chi ha provato a fermarlo è stato minacciato. La Golf, danneggiata, ha fermato la sua corsa poco prima dell’abitato di Stresa, finendo contro un muretto. Più avanti l’attendeva comunque un posto di blocco dei carabinieri. I militari hanno raggiunto il luogo dello schianto. Lo svizzero era in mezzo alla strada, con il fucile in mano. Il brigadiere Salvatore Moscato e il carabiniere Francesco Barulli sono scesi dall’auto di servizio, mentre l’altro gli puntava l’arma contro. Moscato s’è avvicinato e, con freddezza, gli ha chiesto di arrendersi. Dopo qualche secondo Girardet ha posato a terra il fucile, s’è inginocchiato e s’è lasciato ammanettare. È stato dapprima visitato sul posto dal personale del 118, poi è stato portato nella stazione dei carabinieri di Stresa. Prima di trasferirlo in carcere, è stato portato al Dea del “Castelli”.

Insieme al fucile, una carabina Schmidt Rubin K31 -arma con caricatore da sei colpi in dotazione all’esercito svizzero tra gli anni ‘30 e gli anni ‘50- sono stati sequestrati 45 proiettili calibro 223 e una lunga baionetta, che era innestata alla sommità. Le munizioni erano per terra e sparse all’interno dell’abitacolo, dove è stata rinvenuta una bandiera nazista.

Il giovane pare abbia precedenti in Svizzera. Le autorità italiane sono in contatto con gli omologhi elvetici per raccogliere altre informazioni e sono in corso accertamenti per ricostruire la dinamica della folle corsa dell’uomo. Al momento non ha avuto riscontro la notizia, riferita da alcuni passanti, che alcuni colpi sarebbero stati esplosi in aria: non sono stati trovati bossoli. Non è escluso che altri capi di imputazione possano essere aggiunti.

Tre delle persone coinvolte, passeggeri di auto speronate, sono stati visitati al Dea. Denunce sono state sporte alle stazioni dei carabinieri di Arona, Gattico e Stresa.

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