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VERBANIA - 20-10-2022 -- Si apre stamane alle 10 in Provincia, nella sala-convegni Ravasio convertita in aula giudiziaria, l’incidente probatorio della funivia del Mottarone. Sono passati 17 mesi dal giorno dello schianto della cabina numero 3 che, dopo la rottura della fune traente, scivolò lungo la portante sino al primo pilone per scarrocciare e schiantarsi sul pendio, provocando la morte di 14 persone e il ferimento di una quindicesima.

Le indagini coordinate dal procuratore capo Olimpia Bossi e dal sostituto Laura Carrera sono arrivate quasi al capolinea. L’ultimo passo è, appunto, l’incidente probatorio, la discussione tra le parti delle risultanze tecniche dei periti che avranno valore di prova nel successivo processo.

Il gip Annalisa Palomba, che ha ereditato il fascicolo dalla collega Elena Ceriotti, andata in pensione, ha ricevuto le oltre mille pagine delle risultanze del collegio peritale, formato da ingegneri per la parte strutturale, e da un esperto informatico per quella software. Le relazioni, depositate a metà settembre, indicano come causa principale dell’incidente la manomissione dei freni d’emergenza, l’inserimento degli ormai noti forchettoni che hanno impedito, dopo che il cavo d’acciaio traente s’è spezzato, la chiusura della ganascia al cavo portante. Se non fossero stati inseriti, come avvenuto sulla cabina gemella -la numero 4- la vettura si sarebbe arrestata. E se fosse stata effettuata una costante e corretta manutenzione, il degrado del cavo in prossimità della testa fusa sarebbe stato notato. Quella rottura, infatti, non solo era prevedibile, ma era attesa. Il 23 maggio più di due terzi dei fili d’acciaio che, intrecciati, compongono la fune, erano già spezzati.

L’accusa punta su questo, su un pericoloso mix di omissioni nelle manutenzioni e di mancati controlli, per individuare le responsabilità e i responsabili. Allo stato attuale sono indagate due società (Ferrovie del Mottarone e Leitner) e 12 persone fisiche (amministratori, dipendenti o terzisti di entrambe), indiziate di reati quali omicidio colposo, lesioni colpose, disastro colposo e violazione delle norme di sicurezza.

Ciascuna, con i propri legali e consulenti, parteciperà all’incidente probatorio portando le proprie osservazioni alle relazioni dei periti incaricati dal giudice. Lo stesso potranno fare gli avvocati delle parti offese, in larga parte parenti delle vittime. Oggi sono attese più di cento persone ed è per questo, non disponendo di un’aula adeguata, che s’è scelta la sala Ravasio, in Provincia. Sarà occupata oggi, domani e lunedì, ma non è escluso che il gip possa fissare altre udienze.

Terminato l’incidente probatorio la Procura avrà il compito, vagliate le prove, di decidere a chi notificare la chiusura delle indagini -passaggio indispensabile prima della richiesta di rinvio a giudizio- e chi, eventualmente, archiviare.

 

 

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