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angera opere tattili

ANGERA - 11-11-2022 -- Le opere dell’artista del legno che si sentono al tatto. Si tratta delle sculture di Cosimo Damiano La Torre, artista angerese che espone fino al 31 dicembre presso la "Soara" la ex Fabbrica Magnesia. Con le sue opere tutte in legno di ulivo ha creato un itinerario tattile che può avvicinare il visitatore al tema della "Diversabilità". Lui stesso lo spiega:” Così si può scoprire, come il "Tatto", sperimentato fra le varie opere esposte, può sopperire alla "Vista" ed accrescere le capacità di apprendimento e comprensione di ciò che ci circonda.”

La Torre racconta la sua vita: “Sono nato a Matera da una famiglia contadina. Ho fatto gli studi classici con una predilezione per la storia dell'arte affascinato dalla bellezza della scultura greca. Nel 1968 mi sono trasferito sul Lago Maggiore e qui per i boschi di castagno, inizia l'osservazione delle opere create dalla natura. L'arte e la capacità di intuire, leggere nella materia e saper comunicare ad altri queste intuizioni. Per anni ho raccolto le mie opere nel silenzio e nell'anonimato.” L’inizio della carriera nel 2014: “Ho terminato una Via Crucis interpretata dalle mani ed ho scoperto la sensazione che il visitatore prova nell'accarezzare le mie opere dal ruvido al levigato.” La scoperta del tatto e della sua capacità di provare sensazioni non percepibili all'occhio lo porta a spronare i visitatori a condividere quest'esperienza sensoriale invitandoli ad accarezzare le sculture e a leggerle con le mani. “ Questo lo faccio ancora ora, bendando i visitatori. “ Tra le sue opere due molto attuali. “Ho realizzato in legno la scultura lo spiaggiato in memoria di Aylan Kurdi, il piccolo siriano trovato morto su di una spiaggia nel 2005 e proposto come immagine “forte” da molti mass media per sensibilizzare sul problema delle migrazioni. L’altra è più recente e riguarda la giovane ucraina morta, Irina Filykina, sotto i bombardamenti russi. Tutti e due sono stati ritrovati con un abbigliamento simile Irina con una blusa blu e lo smalto rosso sulle unghie, il bambino con calzoni blu e maglia rossa. Entrambi vittime della guerra folle in un periodo che tutti noi vorremmo finisse al più presto.” (M.R)

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