VERBANIA - 28-11-2022 -- Quando il Covid entrò in casa di riposo, nonostante il lockdown, fu un’ecatombe. Alla Rsa “Anni Azzurri - Palladio” di Dormelletto, struttura gestita dalla Kos Care srl di Milano, in un mese morirono 15 pazienti. Otto uomini e sette donne di età compresa tra i 73 e i 99 anni, tutti già affetti da altre patologie con diversi gradi di gravità, contrassero il virus e se ne andarono uno via l’altro. La prima chiuse gli occhi il 23 marzo, l’ultima il 24 aprile, quando l’infezione aveva ormai toccato il picco, tanto che sei anziani erano deceduti nel giro di quarantotto ore.
Per queste morti, con 15 capi di imputazione per omicidio colposo in concorso con la violazione delle norme sulla sicurezza sanitaria, il Tribunale di Verbania ha rinviato a giudizio tre medici: il direttore sanitario Claudio Alessi, 55 anni, residente a Miasino; Sonia Ciurcovich, 47, di Paruzzaro; e Aldo Venuti, 58enne di Castelletto Ticino, medici convenzionati con l’Asl per l’assistenza nella Rsa.
Il gup Annalisa Palomba ha accolto la richiesta del pm Nicola Mezzina, non ravvisando gli elementi per il proscioglimento chiesti dalle difese. Si andrà in aula, di fronte a un magistrato, il 15 febbraio dell’anno prossimo, per il processo con rito ordinario.
La Procura ha formulato l’accusa seguendo le indicazioni dei consulenti tecnici secondo i quali, sia la direzione della “Anni Azzurri Palladio”, sia i medici chiamati a intervenire di volta in volta, si siano resi responsabili di comportamenti omissivi, ignorando le direttive emergenziali e le norme studiate per contenere la pandemia, sia di aver prescritto “inutili e dannosi farmaci antibiotici”.


