VERBANIA - 21-12-2022 -- Un disturbo antisociale della personalità, ma nessuna patologia psichiatrica, né al momento della commissione dei fatti, né che gli impedisca di stare in giudizio. Gabriel Girardet, il 31enne svizzero che due mesi fa seminò il panico viaggiando come un folle da Arona a Stresa, puntando il fucile verso i passanti e tentando di speronare una quindicina di veicoli, è sano di mente. Lo sostiene Luigi Angelo Demori, il medico varesino incaricato dal gip Annalisa Palomba di redigerne una perizia psichiatrica. Nell’udienza dell’incidente probatorio tenutasi oggi, il consulente ha escluso che sia affetto da vizi di mente, nonostante in Svizzera sia stato internato per un paio di anni in una struttura psichiatrica e gli sia stata riconosciuta un’invalidità pressoché totale al lavoro.
Nel tardo pomeriggio di sabato 8 ottobre un uomo massiccio e fuori di sé comparve, a bordo di una Volkswagen Golf svizzera le cui targhe risultarono rubate, sulla statale 33, ad Arona. A torso nudo e imbracciando un fucile, a un distributore di benzina puntò l’arma verso due clienti. Si rimise al volante e, viaggiando in direzione nord, terrorizzò altri automobilisti, sia puntandogli il fucile, sia cercando -e, in alcuni casi, riuscendoci- di speronare le vetture che incrociava. La sua pericolosa corsa si interruppe a Stresa dove, in località La Sacca, si schiantò contro un muretto. Fu a quel punto che, di fronte a due carabinieri, accettò di abbassare la canna e di lasciarsi arrestare.
Il lunedì successivo, all’udienza di convalida celebrata nella casa circondariale di Verbania, diede di matto sfasciando la cella e, successivamente, aggredendo sei agenti della penitenziaria prima d’essere trasferito nell’infermeria del carcere di Torino.
I contorni di quel folle pomeriggio, mai del tutto chiariti, sono in parte emersi dal colloquio col medico, che ne ha rilevato un disturbo antisociale. Girardet è un narcisista megalomane, si sente superiore agli altri, investito di alti compiti ed è insofferente all’autorità – ha rilevato lo psichiatria. Il vodese possiede una formazione militare, vanta un passato nell’esercito elvetico e frequenta sin da giovane movimenti d’ispirazione neonazista. Ciò spiega la sua conoscenza delle armi, che sarebbero -così sostiene- anche un lavoro. Interrogato sul perché quel giorno andasse così di fretta (e dove), ha risposto d’essere atteso da un amico a Cipro, dove avrebbe dovuto chiudere un’operazione di contrabbando di armi. Aveva assunto cocaina per restare sveglio e per poter guidare per tante ore. Ciò ha acuito le sue reazioni scomposte che, secondo la perizia, non sono però gesti folli, ingiustificati, da schizofrenico.
Al 31enne, attualmente detenuto a Torino, al momento dell’arresto sono stati contestati i reati di detenzione e porto illegale d’arma, minaccia aggravata, lesioni e resistenza. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Nicola Mezzina.


