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GENOVA - 26-02-2023 -- Un’altra mattana in carcere, un’aggressione che ha mandato al pronto soccorso un agente. Continua ad essere un problema per l’amministrazione penitenziaria Gabriel Girardet, il 31enne svizzero arrestato a ottobre dai carabinieri di Stresa al termine d’una fuga in auto “a mano armata” nella quale ha tentato di speronare una quindicina di veicoli, minacciandone con un fucile i conducenti.

Ex militare con simpatie neonaziste, congedato dall’esercito elvetico e, dopo un periodo di internamento in una struttura sanitaria, destinatario di una pensione di invalidità, per il perito medico che l’ha visitato nell’incidente probatorio disposto dal gip è sano di mente.

Eppure i suoi comportamenti, anche dopo i fatti di ottobre, continuano a essere aggressivi e pericolosi.

L’ultimo episodio risale a ieri mattina, nel carcere genovese di Marassi. Girardet si trovava al primo piano, monitorato per un’osservazione psichiatrica. Ha chiesto di uscire dalla cella per effettuare una telefonata ma, all’improvviso e in maniera inconsulta, ha inferto una testata all’agente che lo accompagnava. Soccorso dai colleghi e portato al Dea, ha avuto una prognosi di cinque giorni.

È l’ennesima situazione critica che coinvolge Girardet. Nella casa circondariale di Pallanza, nel giorno della convalida dell’arresto -udienza tenutasi in sua assenza, dopo che aveva sfasciato la cella- aggredì cinque agenti che cercavano di fermare un ulteriore atto vandalico. Trasferito a Torino, dove è presente un’infermeria attrezzata per seguirlo, sfruttò lo spostamento da un braccio all’altro per tentare la fuga: aggredendo quattro agenti in cortile s’arrampicò sul muro, restando aggrappato a un’inferriata finché non fu convinto a scendere.

Spostato da Torino a Novara, è stato protagonista due settimane fa di un altro tentativo di fuga, abbozzato dopo aver devastato la cella e dato fuoco ad alcune suppellettili. Da lì la decisione di mandarlo a Genova.

 

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