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VERBANIA - 04-04-2023 -- “Non è un matto, ma un criminale e, come i criminali, deve stare in carcere e non in una struttura sanitaria”. È stato Alfredo Antoniozzi, deputato di Fratelli d’Italia e vicepresidente del gruppo parlamentare alla Camera, a portare a Montecitorio il caso di Gabriel Girardet, il 31enne svizzero in carcere da ottobre dopo aver seminato il panico, armato di carabina, sulla statale 33 tra Arona e Stresa. Sul simpatizzante nazista rossocrociato pende la richiesta di rinvio a giudizio per vari reati tra cui tentata rapina, resistenza, danneggiamento aggravato e violazione delle norme sulle armi. Il procedimento è arrivato davanti al gup dopo che, in incidente probatorio, il perito del Tribunale ha stabilito che l’uomo è capace di intendere, circostanza ora affidata dal gup all’ulteriore parere di un nuovo esperto.

“Ho letto che è stata disposta un’altra perizia psichiatrica – dichiara Antoniozzi –. Il dottor Angelo Demori lo ha periziato trovandogli il solito disturbo antisociale di personalità. Girardet è ingestibile, soprattutto per gli agenti di polizia penitenziaria cui va il mio più totale sentimento di solidarietà. Farlo andare in una Rems (una struttura sanitaria protetta, ndr) non è però la soluzione. Si tratta di un criminale senza freni con simpatie naziste per il quale servono misure di sorveglianza speciali, le più estreme possibili, ovviamente escludendo il 41 bis”.
Per il deputato il caso è la prova che conferma la sua proposta di legge di modifica agli articoli 88 e 89 del codice penale che disciplinano l’infermità e la seminfermità mentale. “Se andasse in una Rems toglierebbe spazio a chi ne ha diritto. Anche qui corriamo il rischio – conclude Antoniozzi – di voler trasformare gli psichiatri in secondini”.

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