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gianotti

ARONA - 19-06-2023 -- Cento anni di vita, tra arte, musica, guerra, esperienze forti, scuola e politica. Sono le passioni di Vittorio Gianotti, ex docente di educazione artistica, ma anche ex sindaco di Meina e già assessore di Arona. Le ha raccontate lui stesso in un video. Gianotti è aronese di adozione, ma varesino di nascita. E' infatti originario di Induno Olona dove è nato l'11 febbraio del 1923. Cosìracconta il film della sua vita: "Ho frequentato il Liceo Artistico presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e la Scuola Musicale Pergolesi di Varese, dove ho studiato violino. Ero molto bravo e se non fossi diventato docente di disegno avrei fatto il musicista". Dopo il diploma si iscrisse alla Facoltà di Architettura del Politecnico, frequentandola fino al quarto anno, quando tale percorso fu interrotto dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. E lì inizia la prima avventura: "Ero vicino agli ambienti partigiani, sono stato catturato dai tedeschi e deportato in Germania, al campo di lavoro di Mutzingen, vicino a Norimberga, nella Foresta Nera, dove sono rimasto fino al 1944. Poi con altri compagni sono riuscito a fuggire e tornato in Italia sono andato con i partigiani nel cuneese fino alla Liberazione. Ricordo che quando sono tornato a Varese ero talmente deperito e provato che mia madre non mi riconobbe". L'arrivo ad Arona avvenne dopo la guerra: "Mi chiamarono per una supplenza e poi mi stabili a Meina dove conobbi Vittorina Pagnucco (maestra deceduta anni fa), che divenne mia moglie". Sul Lago Maggiore iniziò la sua vita politica e sociale piena di fatti e aneddoti. E' stato sindaco di Meina (1965-1970), assessore alla pubblica istruzione ad Arona (1970-1972) per la Democrazia Cristiana. A Meina fondò la Scuola Tecnica Serale. Il suo insegnamento si svolse tra questo istituto, le Scuole Medie Giovanni XXIII e il Liceo Scientifico Enrico Fermi di Arona. Pittore e scultore conosciuto e apprezzato, nel 1964 fu nominato Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Ricorda ancora: "A Meina divenni sindaco quasi per caso. Individuai delle zone in collina per realizzare dei pozzi, dato che mancava l'acqua". A 100 anni nessun rimpianto: "A sera mio padre mi diceva che bisognava fare un esame di coscienza e vedere se si era fatto il proprio dovere. Credo di averlo sempre fatto". (M.R)


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