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ARONA - 29-09-2023 -- il Pd di Arona è intervenuto sulla diatriba social che nella giornata di giovedì ha visto protagonisti il vicesindaco Alberto Gusmeroli ed il sindaco Federico Monti.
Sempre attraverso i social il Pd locale scrive:

"Leggendo i contrapposti comunicati di Vice Sindaco e Sindaco emergono solo alcuni, temiamo, dei motivi di vera contrapposizione tra i due. Uno vuole FARE CHIAREZZA, l'altro RENDERE GIUSTIZIA. A usare l'ironia si potrebbe dire "preparate i pop corn", ma qui la sensazione è di assistere ad un più squallido regolamento di conti…gli Aronesi assistono attoniti. Progetti visionati, ma non presentati. Richieste bocciate dalla maggioranza della Giunta contro il parere difforme di un Sindaco che ne esce come succube, privo di ogni potere decisionale.
Il tutto nel segreto, ora disvelato, della Giunta, le cui Direttive, incredibilmente, vengono scientemente sottratte agli obblighi di pubblicazione sulla pagina di Amministrazione Trasparente".

La nota prosegue: "Ovviamente abbiamo chiesto copia di tutti gli atti e progetti citati, per capire se è il Sindaco ad essere, tanto da dichiarare di essere sentito dipinto come "un palazzinaro con evidenti interessi personali" quasi un epigono dei ricordati costruttori che negli anni 60 divennero noti per quello che fu definito "il sacco di Arona" o se invece sia la Giunta a bloccare legittimi progetti conformi al Piano Regolatore. Attendiamo di conoscere la verità, gli aronesi se la meritano: chi è il "costruttore", chi il "distruttore"?
Sia consentito però : ricordare come la Variante Generale del Piano venne approvata con le modifiche ex officio nel 2015 e che da allora ci sono state 13 varianti ex art. 17 comma 12 (le c.d. varianti non varianti), 4 varianti parziali ex art. 17 comma 5, 1 variante strutturale, tutte con sindaco Gusmeroli; rilevare come dal 1993 sia stato introdotto, e nel tempo meglio definito, il principio della separazione tra funzione di indirizzo politico e attività di gestione amministrativa, al fine di assicurare l’imparzialità dell’amministrazione, "garantendo l’autonomia dei dirigenti rispetto alle possibili pressioni messe in moto dalla classe politica e, in secondo luogo, l’attuazione del programma politico, quindi degli obiettivi e delle finalità che l’autorità è chiamata a concretizzare"", conclude la nota.

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