LESA - 08-10-2023 -- "Sono arrivata sul Lago Maggiore per caso, ma mi è subito piaciuto. E' un amore che dura da 60 anni". Così Liliana Segre ha raccontato il suo rapporto con Lesa ed in particolare con Solcio, la frazione dove trascorre determinati periodi di vacanze quando non è a Milano o a Pesaro, nel corso della cerimonia del conferimento della cittadinanza onoraria avvenuto sabato 7 ottobre a Lesa.
Ha raccontato, inoltre, di come, dopo l'uscita dal campo di concentramento e senza genitori,v enne adottada da uno zio che acquistò un terreno fra Lesa e Massino Visconti, che gli fece amare questa zona. "Si fece seppellire, quando morì, a Massino. Io gli chiesi perchè aveva deciso di farsi fare una tomba proprio qui, lui mi rispose che così non mi sarei dimenticata di questo posto e sarei stata obbligata a tornare per andare a trovarlo.
Il sindaco Luca Bona, il vice sindaco Roberto Grignoli hanno omaggiato Segre di un enorme mazzo di fiori, di un libro sulla storia del paese e di una targa in cui sono indicate le motivazioni della assegnazione della cittadinanza: "Per il suo impegno civile e politico contro le persecuzioni razziali". Altri doni sono giunti spontanei dai tanti ragazzi presenti: come una tesina della Shoa, altri hanno voluto un autografo sul libro da lei scritto sul tema dell'Olocausto.
Liliana Segre ha compiuto da poco 93 anni. E' diventata il simbolo vivente della memoria dell'Olocausto. Nel 1943 finì in un campo di concentramento con il padre Alberto (che morì nel 1944). Venne liberata dai russi il 1° maggio 1945 dal campo di Malchow..Negli anni novanta iniziò a raccontare pubblicamente la propria esperienza. E' stata nominata senatore a vita nel gennaio 2018. Dal 2021 è presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo. (M.R)


