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ARONA - 13-12-2023 -- A 54 anni dalla strage di Piazza Fontana di Milano (12 dicembre1969) che inaugurò la stagione del terrorismo in Italia, si è svolto un incontro ad Arona con gli studenti dell'Istituto Fermi. Presenti, i magistrati milanesi Armando Spataro e Alessandra Galli, invitati dall'associazione Volarte Italia.

Si è parlato, fra gli altri, di un caso ancora con delle ombre quello della morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli, avvenuta alla questura di Milano poche ore dopo l'attentato. Dubbiosa Galli, figlia di Guido Galli, un magistrato ucciso dal fuoco di Prima Linea nel 1980: "Ho letto la sentenza di archiviazione, ci sono fatti che non mi convincono tuttora, ma non sono emerse prove certe in un senso o nell'altro. In questo caso, come in tutta la vicenda di Piazza Fontana, ci sono ancora troppi lati oscuri dovuti all'inquinamento di prove".

Spataro ha aggiunto: "Alcuni anni fa spuntò anche una ipotesi inverosimile che la strage fosse stata attuata per far crollare alcuni titoli in borsa. Uno delle tante tesi, questa assurda, di inchieste su stragi ancora oggi aperte come quelle di Bologna e Brescia".

Più facile invece individuare i responsabili certi per il terrorismo di sinistra come quello che colpÏ la famiglia Galli: "Io avevo 20 anni studiavo giurisprudenza a Milano. Quel giorno ero in biblioteca, mio padre fu ucciso in Università dove insegnava criminologia. Ho letto la mia deposizione resa quel giorno, ma di quelle parole non ho memoria per lo shock. Il fatto mi diede grande forza e voglia per proseguire gli studi e diventare magistrato e, come me, mia sorella Carla. Appresi poi che il commando, che era di quattro persone, ci aveva spiato per giorni. I miei fratelli erano ancora bambini. Tra gli esecutori c'era Sergio Segio, leader di Prima Linea. I quattro killer sono da tempo fuori dal carcere, non mi hanno mai chiesto di incontrarli, nè io li vorrei vedere".

Spataro ha quindi sottolineato: "Segio ha scritto un libro con una dedica "tutti figli dei nostri compagni, noi siamo state persone leali". Questo è inaccettabile". Ha inoltre sottolineato come quell'epoca, anche grazie ai pentiti, sia conclusa, ma come ci sia ancora chi inneggia a loro. (M.R)

 

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