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varallo pombia scuole elementari

VARALLO POMBIA - 13-07-2024 -- Nuove e interessanti scoperte a Varallo Pombia, nel corso del progetto di riordino e valorizzazione dell'archivio storico, finanziato con un contributo della Regione Piemonte.

Come comunicato dall'amministrazione, sono stati infatti trovati gli originali dei disegni dei progetti delle scuole elementari (ora Scuola Primaria "G. Di Vittorio") datati 1912 e la planimetria del terreno donato dalle sorelle Simonetta per la costruzione dell'edificio con il posizionamento del fabbricato (ca. 1930).


L’annoso problema delle Scuole elementari di Varallo Pombia, ospitate in locali inadatti, su pressione del Provveditore agli Studi, iniziò ad essere affrontato seriamente tra il 1909 e il 1910, valutando possibili soluzioni con l’acquisto di immobili in grado di ospitare le aule necessarie, che si rivelarono però non percorribili, facendo propendere la scelta su una costruzione ex novo.


Nel novembre 1913 fu approvato il progetto tecnico per la costruzione dell’edificio nel centro abitato redatto dall’ing. Filippo Oddone e dal geom. Ettore Viganotti e fu ottenuto un mutuo della Cassa Depositi e Prestiti. Prevedeva un fabbricato con sotterraneo e due piani fuori terra, posto in uno spazio cinto di muro della superficie di 4578 mq. Era composto da due vestiboli d’ingresso ai lati, un corridoio, uno spogliatoio, quattro aule per la sezione maschile (9,65x6,40 m), una sala per la direzione, un locale per il custode e i servizi. Dal vestibolo di destra si accedeva alle scale per salire al primo piano, della stessa superficie e con lo stesso numero di locali, per la sezione femminile, oltre a una sala ad uso museo. L’altezza prevista delle aule era di 4,60 m. Vi era anche una palestra di 153 mq, capace, secondo le stime, di 120 alunni, collocata sul lato opposto, a mezzogiorno. La spesa prevista era di circa 82.000 lire.
Il terreno su cui doveva sorgere, in regione Gangardino, alla periferia Sud dell’abitato, fu acquistato dalle sorelle Anna Prinetti Caccia e Ercolina Priuli Caccia per 4800 lire il 28 ottobre 1914.


I lavori iniziarono il 19 maggio 1915, ma dovettero interrompersi già il 19 ottobre a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. In quel momento era a copertura la sola palestra.


Al termine della guerra, mutate le condizioni, tenuto conto delle variazioni del mercato della manodopera e dei materiali, e considerato il crescente sfavore per la località prescelta, la costruzione non riprese. Nel frattempo, “assecondando con nobile gesto le aspirazioni della popolazione”, la contessa Teresa Mocenigo Soranzo de Soresina e la nobildonna Giovanna vedova Bollini, sorelle Simonetta, offrirono una nuova area, più elevata e vicina al centro, che la Commissione scolastica provinciale, nel suo sopralluogo del 23 giugno 1922, ritenne particolarmente adatta. Le condizioni economiche del Comune impedirono però di dare corso all’opera.


In seguito il podestà Giovanni Tiboni, con il consenso del Provveditore agli Studi, che minacciava di non far riaprire le scuole per la mancanza di idoneità dei locali utilizzati fino a quel momento, decise di abbandonare il vecchio progetto e affidò un nuovo incarico l’8 febbraio 1930. Il Provveditore ritenne il progetto presentato esuberante i bisogni di Varallo Pombia (erano previste otto aule in due corpi separati, per la scuola maschile e quella femminile). Il Podestà fece rilevare l’incremento della popolazione scolastica, ma il Prefetto replicò che i sei maestri in quel momento presenti avevano 169 alunni e che avrebbero potuto arrivare ad averne 300, senza dunque necessità di incrementare il numero delle aule. Il progetto fu quindi oggetto di una revisione secondo le indicazioni ricevute, ma in pratica passarono altri due anni.


Il terreno donato aveva una superficie di 3600 mq e il nuovo edificio previsto (335 mq) era composto di due piani, per un totale di sei aule, quattro (6x8 m) capaci di una quarantina di alunni e due leggermente più ampie (9x6,54 m) per una cinquantina. Ogni piano aveva tre aule, con quella centrale più grande; erano dotati di accessi e scale, dipendenze e disimpegni. Al primo piano, in corrispondenza dei vestiboli d’ingresso erano ricavati due vani per la direzione e l’aula insegnanti e il custode, il quale aveva un altro locale di sorveglianza a piano terreno. Al corpo principale era collegata, a levante, la palestra (115 mq). L’altezza dei due piani era di 4 metri. Una parte dell’edificio fu realizzata con un cantinato. Oltre al cortile venne previsto anche un campo sperimentale per esercitazioni agricole. Il progetto fu firmato dall’ing. Filippo Oddone e dal geom. Giuseppe Cattaneo il 16 aprile 1932 e approvato dal Podestà il 25 aprile.
Il 1° ottobre fu stilato l’avviso d’asta per l’appalto con una spesa prevista di 223.196,16 lire. Il collaudo avvenne nel 1935.

 

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