ARONA -24-01-2018 - La piazzetta
dell'orologio di Lungolago Marconi sarà intitolata a Sergio Vieira De Mello (1948-2003) - Alto Commissario Onu per i Diritti Umani. Lo hanno deliberato ieri il sindaco Gusmeroli e la giunta: la scelta è stata fatta per ricordare il trentennale impegno di de Mello in operazioni di peacekeeping e la tragica fine, insieme a ventuno membri del suo staff, avvenuta il 19 agosto 2003 nell’attentato terroristico al Quartier Generale delle Nazioni Unite di Baghdad, dove operava nell’immediato dopoguerra in qualità di Rappresentante Speciale del Segretario Generale per l’Iraq. La scelta di ricordare un personaggio così importante, è nata dalle visite a New York effettuate lo scorso anno dal sindaco Gusmeroli, insieme all’assessore alla cultura Chiara Autunno e alla presidente del consiglio comunale Monia Mazza, in occasione delle iniziative internazionali legate all’esposizione della ricostruzione dell’Arco di Palmira ad Arona. Nel corso di un evento negli Usa, uno dei funzionari Onu di più lungo corso, l’italiano Andrea Angeli ha illustrato con grande partecipazione emotiva la figura di Vieira de Mello, al cui fianco è stato dal ’92 al 95, prima in Cambogia e poi nella Sarajevo assediata. La sig.ra De Mello, insieme a tutta la sua famiglia, molto colpita dalla decisione di attribuire il titolo onorifico alla piazzetta dell’orologio alla memoria del marito Sergio Vieira De Mello, ha preso contatti con il sindaco Gusmeroli per esprimergli la sua profonda emozione per l’importante iniziativa, assicurando la partecipazione sua e dei suoi figli alla cerimonia che avrà luogo nel mese di maggio 2018. Per l’occasione, sarà proiettato alle scolaresche cittadine un filmato sulla vita dello scomparso funzionario Onu. "Dopo l’intitolazione del museo Archeologico a Khaled Al Asaad e l’importante testimonianza della riproduzione dell’Arco di Palmira – ha detto il primo cittadino - questo evento è un ulteriore e importante tassello di un percorso intrapreso nella nostra Arona che vuole far comprendere quanto le città, seppur simbolicamente, possano contribuire a far prevalere nel mondo le ragioni della speranza".