
TORINO - 17-07-2020 -- Un patto "salvacibo"
fra Coldiretti e Italia Nostra. Con la scomparsa di un campo agricolo su quattro negli ultimi 25 anni arriva il patto tra agricoltori e ambientalisti per salvare la sovranità alimentare del Paese in un momento in cui l’emergenza Coronavirus ha messo in luce tutta la strategicità del cibo. L’iniziativa è promossa da Coldiretti e dall’associazione Italia Nostra che hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per promuovere azioni per la tutela, la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali, dell’ambiente, del paesaggio urbano, rurale e naturale e sostenere forme di produzione sostenibili.
In Piemonte il consumo di suolo complessivo è di circa 175.000 ettari pari quindi al 6,9% della superficie totale regionale che è di 2.540.000 ettari. In termini assoluti la provincia di Torino, con oltre 59.800 ettari di superficie consumata, è la provincia con il valore più alto, seguita nell’ordine da Cuneo (37.800), Alessandria (26.450), Novara (15.100), Asti (11.507) Vercelli (10.600), Biella (7.400) e in ultima posizione dalla provincia del Verbano Cusio Ossola con circa 6.500 ettari . La provincia di Torino si conferma, quindi, come l’ambito che contribuisce maggiormente al fenomeno di consumo complessivo regionale incidendo per il 34,1% seguita da Cuneo (21,6%), Alessandria (15,1%), Novara (8,6%), Asti (6,6%), Vercelli, (6,1%), Biella (4,3%) e Verbano Cusio Ossola (3,7%). Infine, circa il 70% delle aree consumate insistono su suoli agricoli.
Da qui l’idea di Coldiretti e Italia Nostra di mettere in campo iniziative comuni per impedire e prevenire la scomparsa dei territori rurali, costantemente esposti a nuove minacce, dal rischio idrogeologico all'inquinamento, attraverso la tutela delle colture tipiche e dell’allevamento, la valorizzazione delle specialità locali e il recupero della tradizionale economia familiare e contadina. L’obiettivo è anche costruire percorsi educativi per un consumo consapevole puntando sulle produzioni derivanti dall’agricoltura biologica, il chilometro zero e le piccole realtà.
“La disponibilità di terra coltivata significa produzione agricola di qualità, sicurezza alimentare e ambientale per i cittadini nei confronti del degrado e del rischio idrogeologico, ancor più in questo momento in cui la pandemia ha fatto emergere il valore strategico del cibo con le forniture alimentari diventate ancora più preziose e richieste – commentano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Per questo è indispensabile difendere il patrimonio agricolo e forestale presente, incentivando, per esempio, la riconversione dei terreni abbandonati e favorendo il ricambio generazionale in campagna. La continua espansione di superfici artificiali, a lungo andare, rischia di avere pesanti conseguenze su più fronti, oltreché possibilità di non dipendere dall’estero per l’approvvigionamento alimentare, in un momento peraltro di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali”.


