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CASTELLETTO TICINO - 22-07-2020 -- Il piccolo cimitero

di campagna di Glisente, frazione di Castelletto Ticino accoglie le spoglie di un infermiere islamico morto a causa del covid.19. E con lui altri sette islamici che ora riposano al cimitero della frazione. Il caso è stato sollevato dalla Lega con il consigliere comunale Massimiliano Ferrario:  "Mi risulta che i cimiteri cittadini siano abbastanza saturi ed il regolamento di polizia mortuaria preveda una serie di procedure per le salme di fuori Comune. E quanti ne vengono ospitati gratuitamente?“. Il sindaco Massimo Stilo ha spiegato in consiglio comunale :”In piena emergenza Covid sono stato contattato dal Presidente delle Comunità Islamiche Italiane che mi ha sottoposto il caso di un islamico , residente a Novara, morto durante l’epidemia dopo aver contratto il morbo a causa della sua professione di paramedico. Una persona giovane che era in prima linea. Mi è stato detto che il Comune di Novara non poteva garantire adeguata sepoltura e che la salma era da 20 giorni in obitorio. Anche la Prefettura nel frattempo aveva chiesto informazioni ai Comuni per cercare di dare una soluzione per le persone di fede islamica morte in questo periodo e che non potevano far rimpatriare le salme al paese di origine. Non ci ho pensato due volte. Ho ritenuto, per senso civico e morale di mettere a disposizione anche delle persone non cattoliche, in primis per l’infermiere morto di Covid, una piccola area verde a terra presso il cimitero di Glisente. Ora, in deroga al principio della residenza, ospitiamo nove salme di islamici morti. I parenti di queste persone poi vogliono provvedere al rimpatrio, ma le procedure non sono semplici. Abbiamo solo fatto un’azione di pietas umana. Tutti sono uguali davanti alla morte". (M.R)

 

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